C'era una volta Fabio Troncarelli Fabio Troncarelli è nato a Roma a Via dei Giubbonari, nell’anniversario delle rivoluzioni in Europa, l’8 luglio del 1948, a due passi dal quartiere ebraico e da Campo de Fiori, dove è stato bruciato Giordano Bruno. E’ vissuto sempre in mezzo al traffico e alla confusione, tra commercianti che maledicono i clienti, ladri che si tramandano il mestiere di padre in figlio, norcini che l’estate tornano a casa e affittano il negozio come si faceva al tempo del Belli, comunisti iscritti dal Ventidue che pensano che l’unico prete buono è quello morto, rabbini che pensano che l’anno prossimo ritroveranno le Dodici Tribù, parroci che pensano che spezzeranno le reni ai peccatori, venditori di lupini, di libri usati, di ricotta fresca. Come abbia fatto a coltivare passioni letterarie è un mistero anche per lui (ma il padre e il nonno facevano versi a braccio all’uso di molti altri che scambiavano rime in cambio di Frascati nelle osterie). Ha studiato a Roma. E' stato borsista al Warburg Institute (Londra) e all'Ecole des Hautes Etudes (Parigi); Ricercatore presso l'Istituto di Paleografia dell'Università di Roma; Professore associato di Paleografia e Diplomatica all'Università di Firenze; Professore ordinario di Paleografia Latina presso l'Università della Tuscia dal 1991. Ha insegnato in varie Università negli Stati Uniti, in Messico, in Spagna, in Francia, in Finlandia. Attualmente è docente di Storia della Comunicazione nell' Università della Tuscia. Ha fatto il bibliotecario, l'insegnante, il cameriere, la comparsa cinematografica, il giornalista, il perito grafico al Tribunale, il traduttore, il prestanome, il redattore di Enciclopedie e il perdente a Superenalotto. Ha una passione per i manoscritti medievali e per il cinema (si tratta pur sempre di immagini, no?). Ma le sue passioni più segrete sono: dipingere e scrivere. Dipingendo ha solo riempito casa di croste; scrivendo invece si è guadagnato la fama presso i contemporanei con i libri di storia e presso i posteri con i testi letterari.. Ah, dimenticavo: vuole molto bene a sua moglie Maria Paola e ai due figli, Giulia e David.